Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20013 del 21 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20013PEN

Massima

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Il possesso di modica quantità di sostanza stupefacente, accompagnato da condotte che denotano una destinazione della stessa allo spaccio, integra il reato di cui all'art. 73, comma 5, D.P.R. 309/1990, anche in assenza di strumenti per la pesatura o il confezionamento, qualora gli elementi di fatto, valutati complessivamente, siano idonei a dimostrare l'intento di cedere la droga a terzi. La causa di esclusione della punibilità di cui all'art. 131-bis c.p. non trova applicazione in tali ipotesi, in considerazione della rilevanza della condotta di spaccio, della modalità di detenzione della sostanza e del profitto ricavato, elementi che, nel loro complesso, escludono la tenuità del fatto. Analogamente, la circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 4 c.p. non può essere riconosciuta quando il profitto derivante dall'attività di spaccio, pur di modesta entità, non risulti trascurabile rispetto al quantitativo di droga detenuto. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è altresì legittimo ove la condotta dell'imputato, nel suo complesso, non presenti elementi favorevoli meritevoli di apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILI Andrea - Presidente

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere-Rel.

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Pu.Al., nato a P il (Omissis)
avverso la sentenza del 4 maggio 2023 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Mengoni Enrico;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Molino Pietro, che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 4 maggio 2023, la Corte di appello di Palermo, in parziale riforma della pronuncia emessa il 19 gennaio 2021 …

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