Cassazione penale Sez. III sentenza n. 3565 del 28 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:3565PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (c.d. "Daspo") imposto dall'autorità di pubblica sicurezza persegue finalità di prevenzione generale e speciale, volte a consentire un efficace controllo sui soggetti la cui condotta ha già dato prova di costituire una probabile fonte di pericolo per l'ordine pubblico in occasione di eventi sportivi. L'obbligo di presentazione ripetuta presso gli uffici di polizia in coincidenza con la stessa manifestazione sportiva, anche se questa si svolge in località distanti dalla residenza del soggetto interessato, è legittimo e non più sindacabile in sede giurisdizionale una volta che la relativa prescrizione sia stata convalidata in sede di adozione del provvedimento di Daspo. L'inottemperanza a tale obbligo, trattandosi di reato formale di pericolo presunto, integra l'illecito penale salvo che la condotta non sia priva di adeguato elemento soggettivo o scriminata per effetto della ricorrenza di una causa di giustificazione. Non è possibile, in sede di giudizio sull'inottemperanza, riesaminare la "congruità" del contenuto delle prescrizioni imposte, essendosi già consumata la fase processuale preposta a tale eventuale incombente. Ai fini dell'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto ai sensi dell'art. 131-bis c.p., la presenza di più reati legati dal vincolo della continuazione non è ostativa a condizione che essi siano stati commessi nelle medesime circostanze di tempo, di luogo e nei confronti della stessa persona, in modo da esprimere un'unitaria e circoscritta deliberazione criminosa, incompatibile con l'abitualità richiesta dalla norma.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 887/2019 della Corte di appello di Lecce del 31 maggio 2019;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DI NARDO Marilia, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' dei ricorso;
sentito, altresi', per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), del foro di …

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