Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2261 del 20 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2261PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274 c.p.p., può essere desunto da comportamenti o atti concreti dell'imputato, nonché dai suoi precedenti penali, anche in relazione a condotte che, pur non integrando il reato per cui si procede, siano comunque sintomatiche della sua pericolosità sociale e della sua incapacità di rispettare le prescrizioni imposte dalle misure cautelari meno afflittive. In tale contesto, la valutazione della idoneità della misura cautelare degli arresti domiciliari a fronteggiare il rischio di reiterazione del reato, anche con l'ausilio di strumenti di controllo elettronici, deve tenere conto non solo della disponibilità di un luogo idoneo allo svolgimento della misura, ma anche della gravità delle violazioni pregresse della misura cautelare, nonché della persistenza di gravi dissidi tra l'imputato e i soggetti con cui dovrebbe condividere la detenzione domiciliare, elementi che possono rendere inidonea tale misura a garantire le esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. ANDRONIO A.M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/08/2021 del Tribunale di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Alessandro Maria Andronio;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Marinelli Felicetta, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza d…

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