Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14373 del 1 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14373PEN

Massima

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Il delitto di calunnia si configura quando l'agente, consapevole dell'innocenza della persona, formula nei suoi confronti false accuse di reato, con l'intento di provocarne l'incriminazione. Tuttavia, tale elemento soggettivo può essere escluso quando l'imputato dimostri di aver agito in buona fede, ritenendosi vittima di un complotto o di irregolarità da parte di pubblici ufficiali. Pertanto, la valutazione dell'elemento psicologico del reato deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto di tutte le circostanze concrete, come la pregressa conoscenza da parte dell'imputato di indagini a carico dei pubblici ufficiali per fatti analoghi, la sussistenza di tensioni psico-fisiche in capo all'imputato, nonché la complessiva attendibilità e coerenza della sua versione dei fatti. Ove tali elementi depongano a favore della buona fede dell'imputato, la sua condotta non potrà essere ritenuta penalmente rilevante, neppure laddove le sue accuse si siano rivelate oggettivamente false. Al contempo, la materialità del reato di calunnia sussiste anche quando l'imputato abbia formulato false accuse nei confronti di più soggetti, senza che sia necessario operare una distinzione tra le singole incolpazioni, purché risulti provato l'intento calunniatorio complessivo. In ogni caso, la valutazione degli elementi di prova e la ricostruzione del fatto rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui operato è sindacabile in sede di legittimità solo ove risulti manifestamente illogico o viziato da travisamento della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mo. Sa. , nato l'(OMESSO);

avverso la sentenza 15 marzo 2006 della Corte di appello di Napoli che ha confermato la sentenza 21 marzo 2005 del Tribunale di ((omissis));

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LANZA Luigi;

Udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso …

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