Il giudice di legittimità, nell'annullare senza rinvio la sentenza impugnata che aveva dichiarato inammissibile l'appello del Pubblico Ministero avverso la sentenza di assoluzione, afferma il principio secondo cui l'appello proposto dal Pubblico Ministero deve essere dichiarato inammissibile con ordinanza e non con sentenza, al fine di consentire all'appellante di proporre ricorso per cassazione entro il termine di 45 giorni, in applicazione della disciplina introdotta dalla Legge n. 46 del 2006, articolo 10. Tuttavia, a seguito della dichiarazione di incostituzionalità di tale disciplina da parte della Corte Costituzionale, il giudice di legittimità dispone la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello per il regolare svolgimento del secondo grado di giudizio sull'appello del Pubblico Ministero, riaffermando il principio del doppio grado di giurisdizione in materia penale. La massima sottolinea, pertanto, l'importanza del rispetto delle norme processuali che regolano l'impugnazione delle sentenze penali di primo grado, al fine di garantire il diritto di difesa e il corretto svolgimento del procedimento, nonché il ruolo di garanzia svolto dalla Corte Costituzionale nel sindacare la legittimità delle disposizioni legislative che incidono sui diritti fondamentali.