Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46037 del 5 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:46037PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, essendo un reato abituale, è integrato dalla reiterazione di condotte violente, fisiche e psicologiche, che sottopongono la vittima a un regime di vita vessatorio e mortificante, caratterizzato da plurimi atti di ingiurie, minacce e angherie, anche se non necessariamente accompagnati da lesioni personali. La valutazione della credibilità della persona offesa e della prova testimoniale deve essere effettuata in maniera complessiva e unitaria, senza frazionare la valutazione di attendibilità in relazione ai singoli capi di imputazione, ove non emergano specifici elementi di contrasto. La condotta del reo deve essere valutata anche in relazione al contesto di vita familiare e sociale in cui si inserisce, senza che ciò possa tuttavia escludere la rilevanza penale dei comportamenti abusivi e prevaricatori, anche se percepiti dal soggetto agente come normali in ragione del proprio stile di vita. Il nesso teleologico necessario per l'applicazione della circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 2, c.p. in relazione al reato di lesioni personali lievi commesso in attuazione della condotta propria del delitto di maltrattamenti in famiglia, richiede che le azioni esecutive dei due diversi reati siano distinte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorg - Presidente

Dott. VIGNA - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Vito - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietr - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/11/2021 della Corte di appello di Firenze;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte di appello di Firenze ha confermato la senten…

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