Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20117 del 20 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20117PEN

Massima

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Il dolo nel reato di tentato furto aggravato può essere desunto non solo dalla chiamata di correo del concorrente, ma anche dalle circostanze oggettive dell'arresto e dal riconoscimento della propria corresponsabilità da parte dell'imputato, le quali integrano elementi probatori autonomamente sufficienti a fondare il giudizio di colpevolezza. Il giudizio di equivalenza tra circostanze attenuanti e aggravanti può basarsi sulla valutazione complessivamente negativa della personalità dell'imputato, desunta non solo da precedenti penali ma anche dalla capacità a delinquere dimostrata nel reato in esame. Il diniego della sospensione condizionale della pena può fondarsi su una prognosi sfavorevole circa la capacità dell'imputato di astenersi da futuri reati, motivata sulla base dei suoi comportamenti pregressi, anche se le relative relazioni siano risalenti nel tempo, in assenza di elementi che facciano presumere un suo ravvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 06/10/2006 CORTE DI APPELLO - SEZ. MINORENNI - di BARI;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 6 ottobre 2006 la…

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