Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3956 del 29 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:3956PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti richiede la prova di un vincolo associativo tendenzialmente permanente e stabile tra i concorrenti, desumibile non solo da un preventivo accordo formale, ma anche da un patto associativo non espresso costituitosi di fatto tra soggetti consapevoli che le attività proprie ed altrui ricevono vicendevole ausilio e contribuiscono all'attuazione dello scopo comune. Pertanto, la responsabilità dell'imputato per il reato associativo non può essere affermata sulla base di episodi sporadici e isolati, ma deve essere dimostrata attraverso la continuità, la frequenza e l'intensità dei rapporti tra i soggetti, l'interdipendenza delle loro condotte e il loro contributo consapevole, attivo e protratto nel tempo alle attività illecite del sodalizio, in modo da escludere ogni ragionevole dubbio sulla sua partecipazione stabile e organica all'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 23/05/2012 della Corte di Appello di Milano;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giuseppe Volpe che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

1. Con sentenza del 23/05/2012, la Corte di Appello di Milano,…

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