Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38125 del 28 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38125PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando l'imputato, con una condotta abituale e reiterata, sottopone la persona offesa, con la quale intrattiene una relazione di convivenza, a un sistema di vita caratterizzato da frequenti vessazioni, umiliazioni, percosse e sofferenze fisiche e morali, tale da renderle penosa l'esistenza. La responsabilità penale dell'imputato può essere accertata sulla base della deposizione della persona offesa, anche in assenza di precisi riferimenti temporali, purché il suo racconto risulti credibile e trovi riscontro in elementi probatori di natura documentale e testimoniale, come certificati medici e dichiarazioni di familiari, che confermino la sussistenza di una condotta abitualmente prevaricatrice e sopraffattrice dell'imputato nei confronti della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PA. Al. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 14 gennaio 2009 della Corte di appello di Milano;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. CONTI Giovanni;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito per il ricorrente l'avv. DE ANGELIS Roberto, in sostit…

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