Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15801 del 10 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15801PEN

Massima

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Il delitto di minaccia è un reato di pericolo che non presuppone la concreta intimidazione della persona offesa, ma solo la comprovata idoneità della condotta ad intimidirla. L'idoneità intimidatoria della condotta deve essere valutata in relazione alle concrete circostanze del fatto e ai rapporti tra l'autore e la vittima, senza che rilevi l'improbabilità che il male prospettato si verifichi effettivamente. Pertanto, la propalazione di espressioni accompagnate da gesti univocamente significanti l'atto di alzare le mani per percuotere, in un contesto di veemente litigiosità tra le parti, integra la piattaforma probatoria sufficiente a fondare il giudizio di idoneità intimidatoria della condotta, a prescindere dalla prospettazione di interpretazioni alternative delle espressioni utilizzate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/12/2017 del TRIBUNALE di TERMINI IMERESE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MIGNOLO OLGA;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto.
udito il difensore.
Il difensore di parte civile si associa alle richieste del Procur…

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