Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45391 del 15 dicembre 2005

ECLI:IT:CASS:2005:45391PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai sensi dell'art. 609 septies, comma quarto, n. 2 c.p., il reato di violenza sessuale commesso dal genitore o dal tutore è procedibile d'ufficio anche nei casi in cui il soggetto passivo sia maggiorenne. (La Suprema Corte ha precisato che, nel caso di relazione tra genitore e figlio le condotte di violenza o di abuso, oltre a creare nel soggetto passivo una condizione di soggezione rispetto all'agente, sono sempre in grado di annullare la reazione e l'autodeterminazione del figlio vittima del reato sessuale).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TERZA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
ERNESTO LUPO - Presidente
AMEDEO POSTIGLIONE - Consigliere
GUIDO DE MAIO - Consigliere
FRANCO MANCINI - Consigliere
GIULIO SARNO - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Sa. Ro. n. Pi. di Sa. (PD) il (...)
avverso la sentenza del Tribunale di Padova del 26.1.2005
Sentita la relazione fatta dal Consigliere dr. ((omissis)) la requisitoria del Pubblico Ministero
che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
FATTO
Il Tribunale di Padova, con sentenza in data 26.1.05 pronunciata ex art. 444 c.p.p., applicava nei confronti di Sa. Ro. la pena concordata di anni due e mesi otto di reclusione, in relazione, al delitto di violenza sessuale di cui agli artt. 81, cpv., 609 bis, comma II n. 1 e 609 septies, comma IV n. 2 c.p., commesso in danno della figlia …

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