Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4390 del 30 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:4390PEN

Massima

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La coltivazione di piante di cannabis, anche se finalizzata all'uso personale e contenente una modesta quantità di principio attivo, integra comunque il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, in quanto condotta di pericolo astratto che lede gli interessi tutelati dalla normativa sugli stupefacenti, salva l'ipotesi di radicale inettitudine della coltivazione a produrre sostanza stupefacente. L'offensività in concreto della condotta non può essere esclusa sulla base della sola esiguità del quantitativo di principio attivo riscontrato, essendo sufficiente l'idoneità della coltivazione a produrre sostanza stupefacente, a prescindere dalla destinazione d'uso e dalla quantità effettivamente ricavata. Il giudice, pertanto, nel valutare la sussistenza del reato, deve verificare la corrispondenza della sostanza coltivata alla specie botanica prevista dalla normativa, nonché l'attitudine della coltivazione a giungere a maturazione e produrre sostanza stupefacente, senza che assumano rilievo determinante la destinazione d'uso personale o l'esigua quantità di principio attivo riscontrata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Frances - Consigliere

Dott. IPPOLITO Frances - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CAGLIARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 223/2011 TRIB. SEZ. DIST. di SANLURI, del 14/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

udito il P.G. in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio che ha concluso per il rigetto del ricorso.

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