Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15586 del 19 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15586PEN

Massima

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Il provvedimento del Questore che impone l'obbligo di presentazione presso il commissariato di Polizia prima e dopo le partite di calcio disputate da determinate squadre, anche di carattere amichevole, non è generico né carente di motivazione in relazione all'elemento soggettivo del reato, in quanto tale prescrizione è finalizzata a prevenire disordini e violenze in occasione di eventi sportivi altamente pubblicizzati, la cui programmazione analitica è impossibile a priori, tenuto conto delle competizioni amichevoli e di quelle in cui la partecipazione è condizionata al raggiungimento di obiettivi sportivi. Il mancato rispetto di tale obbligo, imposto nell'interesse della sicurezza pubblica, integra il reato di cui all'art. 6 della Legge n. 401 del 1989, senza che rilevi la mancata indicazione di tutti i singoli incontri e dei relativi orari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SO. GU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1454/2006 CORTE APPELLO di ROMA, del 27/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIO SARNO;

udito il P.G. in persona del Dott. Spinaci Sante che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

So. Gu. propone ricorso per cassazione avverso la sentenza in epigrafe con la quale la corte di ap…

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