Il possesso e l'utilizzo di una patente di guida falsa, ancorché rilasciata da un'autorità straniera, integrano il reato di falsificazione documentale, in quanto il documento falso produce effetti anche nel territorio nazionale. Il concorso del soggetto nella falsificazione può essere ravvisato qualora egli abbia fornito i propri dati anagrafici e la fotografia utilizzati per la contraffazione, anche in assenza di una formale contestazione di aver agito in concorso con altri. La data di commissione del reato deve essere individuata nel momento in cui il documento falso è stato esibito agli organi di polizia, non potendosi ritenere rilevante, ai fini della determinazione del dies a quo della prescrizione, la data impressa sul documento stesso, in quanto priva di affidabilità per la sua stessa natura contraffatta. Il rigetto della richiesta di sospensione condizionale della pena è adeguatamente motivato laddove la Corte rilevi l'assenza di elementi fattuali idonei a formulare una prognosi favorevole ai sensi dell'art. 163 c.p., anche qualora la motivazione risulti stilisticamente disarticolata.