Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28986 del 9 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28986PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso è un reato permanente, caratterizzato da un vincolo associativo stabile e tendenzialmente destinato a protrarsi nel tempo, al di là delle contingenti vicende cautelari dei singoli partecipi. Pertanto, la presunzione relativa di sussistenza dell'attualità delle esigenze cautelari, di cui all'art. 275 c.p.p., comma 3, opera anche in presenza di una contestazione chiusa, riferita a un periodo determinato, qualora non risulti che la partecipazione all'associazione mafiosa sia venuta meno, ovvero che sia dimostrata la mancanza di attualità di situazioni di pericolo cautelare. Il trascorrere del tempo dalla commissione del reato non è di per sé sufficiente a escludere l'attualità del pericolo, essendo necessario l'accertamento di un recesso volontario, esplicito, coerente e univoco da parte dell'indagato, che non può desumersi dalla mera assenza temporanea dalla scena criminale o dalla detenzione in corso. Inoltre, la pregressa condanna per reato associativo, che abbia già raggiunto l'indagato, amplifica la sua ritenuta pericolosità sociale e la conseguente attualità delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia An - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/12/2016 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Emilia Anna Giordano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Tampieri Luca che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catania, adito in sede di riesame, ha confermato l'ordinanza…

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