Cassazione civile Sez. II sentenza n. 948 del 16 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:948CIV

Massima

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Il mancato rispetto dei termini di denuncia dei vizi previsti dagli artt. 1667 e 1669 c.c. da parte dell'appaltatore comporta la decadenza dal diritto di far valere tali vizi, anche qualora l'appaltatore abbia eseguito i lavori in modo non conforme al contratto di appalto. L'appaltatore non può invocare obblighi di diligenza ex art. 1176 c.c. per superare la decadenza, essendo il contratto di appalto a regolare i rapporti tra le parti. I giudici di merito, nel valutare la tempestività della denuncia dei vizi, devono considerare tutti gli elementi probatori, anche quelli relativi alla conoscenza effettiva dei vizi da parte dell'appaltatore, senza che la mancata ammissione di prove testimoniali possa inficiare la motivazione, purché questa risulti ampia, esaustiva e aderente alle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FELICETTI Francesco - Presidente

Dott. GOLDONI Umberto - rel. Consigliere

Dott. BIANCHINI Bruno - Consigliere

Dott. PARZIALE Ippolisto - Consigliere

Dott. VINCENTI Enzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 22267-2006 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dall'avvocato (OMISSIS);

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) SNC in persona del legale rappresentante pro tempore;

- intimata -

avverso la sentenza n. 24516/2005 della CORTE D'APPELLO di ROMA, depositata il 26/05/2005;

udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 17/09/2012 dal Co…

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