Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14246 del 16 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:14246PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione può revocare il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso in violazione dell'art. 164 c.p., comma 4, quando il condannato abbia commesso un nuovo reato nel quinquennio successivo alla prima condanna, anche se tale circostanza non era nota al giudice della cognizione, purché risulti documentalmente accertata. Tuttavia, il giudice dell'esecuzione non può revocare il beneficio quando le cause ostative, pur esistenti, non erano documentalmente note al giudice che aveva originariamente concesso la sospensione condizionale, in quanto ciò violerebbe il principio di intangibilità del giudicato. Il giudice dell'esecuzione, prima di revocare il beneficio, deve acquisire il fascicolo del giudizio per verificare la sussistenza delle cause ostative alla concessione della sospensione condizionale della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/02/2020 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ACETO ALDO;
lette le conclusioni del PG, TOCCI STEFANO, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il sig. (OMISSIS) ricorre per l'annullamento dell'ordinanza del 28/02/2020 della Corte di appello di Palermo che, pronunciando quale giudice dell'esecuzione, ha revocat…

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