Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46272 del 19 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:46272PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale, è tenuto a verificare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di reiterazione del reato, motivando in modo puntuale e specifico le ragioni di fatto e di diritto poste a fondamento della decisione. L'obbligo di motivazione non è assolto attraverso il mero richiamo agli elementi di indagine, ma richiede l'esplicita indicazione delle concrete argomentazioni che hanno condotto all'adozione del provvedimento, in modo da consentire il controllo sulla logicità e ragionevolezza del percorso decisorio seguito dal giudice. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento cautelare deve altresì rispettare il requisito della specificità, confrontandosi puntualmente con le ragioni poste a base della decisione impugnata e illustrando le concrete ragioni che avrebbero dovuto condurre a una decisione diversa. In difetto di tali requisiti, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 21 maggio 2013 dal Tribunale di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO

Con ordinanza del 21 maggio 2013 il Tribunale di Catania, in funzione di giu…

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