Cassazione penale Sez. III sentenza n. 6520 del 19 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:6520PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di maltrattamenti in famiglia si configura quando la condotta abituale dell'agente, caratterizzata da plurimi atti di violenza fisica e/o psicologica, determina un regime di vita vessatorio e mortificante per la vittima, compromettendone gravemente l'integrità fisica e morale, a prescindere dalla sussistenza di un rapporto di totale soggezione di quest'ultima. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario un comportamento vessatorio continuo ed ininterrotto, essendo sufficiente la ripetizione di atti aggressivi, anche se per un limitato periodo di tempo, purché unificati da un'unica intenzione criminosa di ledere la dignità e il decoro della persona offesa. Inoltre, la sussistenza del reato non è esclusa dal fatto che le condotte violente siano intervallate da momenti di normalità o di accordo tra i coniugi, poiché le ripetute manifestazioni di mancanza di rispetto e di aggressività conservano il loro connotato di disvalore in ragione del loro stabile protrarsi nel tempo. Quanto al reato di violenza sessuale, l'uso della forza, se ed in quanto normalmente praticato dalla coppia, non può di per sé dimostrare la mancanza del consenso al rapporto in contestazione, in mancanza di indicatori di anomalie presenti nello specifico caso ma assenti negli altri. Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante del fatto di minore gravità, prevista dall'art. 609-bis c.p., comma 3, deve farsi riferimento ad una valutazione globale del fatto, nella quale assumono rilievo i mezzi, le modalità esecutive, il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni fisiche e mentali di questa, le caratteristiche psicologiche valutate in relazione all'età, così da poter ritenere che la libertà sessuale sia stata compressa in maniera non grave, così come il danno arrecato alla vittima anche in termini psichici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/10/2019 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALDO ACETO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. SECCIA DOMENICO, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente alla concedibilita' della circostanza attenuante della minore gravita' di cui all'articolo 609-bic c.p.p., u.c., e…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.