Cassazione penale Sez. V sentenza n. 111 del 5 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:111PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da reiterati comportamenti molesti e minacciosi, cagiona nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero un'alterazione significativa e protratta delle proprie abitudini di vita. La prova di tali eventi può desumersi dal complesso degli elementi fattuali acquisiti, senza che sia necessaria una specifica descrizione da parte della persona offesa, essendo sufficiente che emergano inequivocabilmente dal quadro probatorio. Le finalità di difesa nel giudizio civile di separazione non possono in alcun modo giustificare atti intimidatori gravemente invasivi della sfera personale della vittima, estranei all'esercizio del diritto di difesa. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta dai giudici di merito, la cui motivazione, se logicamente e coerentemente argomentata, è incensurabile in sede di ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/12/2020 della CORTE APPELLO di TRENTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ORSI LUIGI, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) insiste per l'accoglimento del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con la senten…

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