Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20777 del 19 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:20777PEN

Massima

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Il reato di usura si configura quando il soggetto attivo, approfittando dello stato di bisogno della persona offesa, le fa prestare denaro a tassi di interesse manifestamente sproporzionati rispetto alla prestazione erogata, anche in assenza di un formale contratto di prestito e indipendentemente dall'effettivo adempimento degli obblighi assunti. La sussistenza del reato è provata dalle dichiarazioni della persona offesa, quando trovano riscontro in altri elementi probatori, come conversazioni intercettate e documentazione bancaria, che confermino l'erogazione del prestito e la pattuizione di interessi usurari. Lo stato di bisogno della vittima, che integra la circostanza aggravante, può essere desunto anche dalla sola entità degli interessi praticati, qualora siano tali da far presumere che solo un soggetto in tale stato possa accettare condizioni così onerose. Il concorso di altri soggetti nel reato di usura può essere configurato anche sulla base della mera consapevolezza che il prestito erogato comportasse l'applicazione di interessi usurari, senza necessità di dimostrare un previo accordo tra i concorrenti. La valutazione della credibilità della persona offesa e della ricostruzione dei rapporti economici tra le parti rientra nell'ambito del giudizio di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione. La determinazione della pena, inclusi gli aumenti per la continuazione e il giudizio di bilanciamento tra circostanze, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, se sorretta da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. ALMA Marco - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
- (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
- (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
- (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
- (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3124 in data 22/10/2014 della Corte di Appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALMA ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PINELLI Mario, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita…

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