Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31836 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31836PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto anche in relazione a reati diversi da quello per cui si procede, purché vi sia un nesso di strumentalità tra il bene e la condotta criminosa o il pericolo di protrazione della stessa, indipendentemente dalla liceità o meno delle cose oggettivamente considerate. Pertanto, il requisito della pertinenza dei beni al reato deve essere valutato in ragione della loro idoneità a fungere da mezzo di commissione del reato contestato o di reati futuri, anche in forma di fatti indirettamente collegati al reato per cui si procede. Tuttavia, l'accertamento dell'appartenenza dei beni sequestrati a soggetti estranei o intraneial comportamento dell'indagato è necessario per verificare la sussistenza dei presupposti per l'adozione della misura cautelare reale, in relazione alle eventuali deduzioni difensive sulla mancanza dei requisiti di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. AR. , n. (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Salerno in data 24-7-2007;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. F. SERPICO;

udito il Pubblico Ministero nella persona del Dr. GALATI G., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Sulla richiesta di riesame proposta nell'interesse di CA. Ar. avverso il decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP presso il…

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