Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1626 del 14 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1626PEN

Massima

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La rinuncia all'impugnazione da parte del condannato è idonea a togliere effetto al gravame proposto dal difensore, determinando l'inammissibilità del ricorso per cassazione. Il giudice, in tal caso, è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, in quanto la rinuncia della parte rappresenta una causa sopravvenuta di inammissibilità dell'impugnazione. Tale principio si fonda sulla natura strettamente personale del diritto di impugnazione, che può essere validamente esercitato solo dal condannato e non può essere surrogato dall'iniziativa del difensore, salvo i casi espressamente previsti dalla legge. Pertanto, la rinuncia all'impugnazione, manifestata dal condannato in modo chiaro e inequivocabile, determina l'estinzione del relativo procedimento, con conseguente declaratoria di inammissibilità del ricorso e applicazione delle relative sanzioni processuali a carico del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (RINUNCIANTE) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 46/2013 GIP TRIBUNALE di NOLA, del 04/11/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), a mezzo del difensore, ricorre per cassazione avverso l'ordinanza pronunciata il 4.11.2013 con cui …

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