Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10884 del 6 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10884PEN

Massima

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Il reato di sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro penale (art. 334 c.p.) si configura con la mera amotio della res, non giustificata e non comunicata all'ufficio che aveva disposto il sequestro, a prescindere dall'identificazione della cosa mediante segni esteriori, essendo sufficiente l'accertamento della sua successiva mancanza nel luogo di custodia. Tuttavia, qualora l'identificazione degli oggetti sottoposti a sequestro sia avvenuta solo mediante l'apposizione di boli endoruminali, la cui eliminazione da parte degli animali non può essere esclusa, e non risulti prova univoca della sottrazione o del danneggiamento, il custode deve essere assolto perché il fatto non sussiste, non potendosi muovere alcun rimprovero sulla volontà e consapevolezza di sottrarre o danneggiare la cosa in assenza di segni tangibili della sua identità. La pena per il reato di cui all'art. 334, comma 2, c.p. deve essere determinata tenendo conto della qualità di proprietario della res che connota il reato proprio, senza necessità di una articolata motivazione sulla base degli elementi di cui all'art. 133 c.p., essendo implicita nel giudizio di congruità della pena la valutazione di tali criteri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), n. il (OMISSIS) a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), n. il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/4/2016 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIORDANO ((omissis))na;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CARDIA Delia che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorsi.
RITENUTO IN …

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