Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40739 del 22 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40739PEN

Massima

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Il dolo nel reato di truffa deve sussistere già al momento della conclusione del contratto, non essendo sufficiente il solo mancato adempimento successivo delle obbligazioni assunte. Tuttavia, il dolo può essere desunto anche da comportamenti successivi, come l'omessa restituzione di beni di cui si è denunciato il falso smarrimento dei documenti di circolazione, ovvero il mancato pagamento di titoli di credito emessi. In tali ipotesi, la motivazione della sentenza che ricostruisce la vicenda e ravvisa l'elemento soggettivo del reato sulla base di tali condotte successive non è sindacabile in sede di legittimità, se logica e coerente, non essendo compito della Corte di Cassazione stabilire se la decisione di merito proponga la migliore possibile ricostruzione dei fatti, ma solo verificare se la giustificazione adottata sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AP. GI. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce, Sezione Penale, in data 7.12.2007;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Guglielmo Passacantando, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Osserva:

MOTIVI DELLA DEC…

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