Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12907 del 26 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12907PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, pur costituendo un limite al diritto alla reputazione, deve essere esercitato nel rispetto della verità sostanziale dei fatti riportati e della continenza espressiva, senza introdurre elementi di sospetto o pettegolezzo privi di pertinenza e di interesse pubblico. La valutazione del contenuto diffamatorio di un articolo giornalistico deve essere effettuata considerandone l'intero contesto, anche in relazione al titolo, e non può limitarsi alle sole frasi riportate nel capo di imputazione. Il giudice di merito è tenuto a una compiuta analisi dell'articolo nel suo complesso per accertare se le affermazioni, pur astrattamente lesive della reputazione, siano giustificate dall'esercizio del diritto di cronaca, ovvero se esse travalicano i limiti della continenza e della verità, introducendo elementi di sospetto o pettegolezzo privi di interesse pubblico. Solo all'esito di tale valutazione complessiva è possibile stabilire se il fatto costituisca reato di diffamazione a mezzo stampa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. VI. RO. N. IL (OMESSO);

2) TI. RO. N. IL (OMESSO);

3) T. F. A. N. IL (OMESSO);

4) PA. PA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/10/2007 GIP TRIBUNALE di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. IZZO Gioacchino;

udito il difensore avv. ((omissis)).

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza …

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