Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15294 del 28 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15294PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve motivare adeguatamente l'inidoneità di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, anche quando non ricorrano le ipotesi di presunzione assoluta di adeguatezza della custodia in carcere. Tale motivazione può emergere implicitamente dall'articolata valutazione di proporzionalità ed adeguatezza della misura cautelare applicata, in relazione alle esigenze cautelari e alla personalità dell'indagato, desumibili dai precedenti penali specifici e dalle modalità di commissione del reato, che dimostrino un'abituale ripetitività nella consumazione di delitti contro il patrimonio e una spiccata personalità criminale, tali da rendere le misure meno afflittive inidonee ad evitare il rischio di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/07/2016 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
sentita relazione svolta dal Consigliere GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Pasquale FIMIANI, ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.
Per l'indagato, l'avv. (OMISSIS) ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26 luglio 2016 il…

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