Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4015 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:4015SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca dell'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, adottato dalla pubblica amministrazione per il superamento del limite di reddito previsto dalla legge regionale, determina la degradazione della posizione dell'assegnatario da diritto soggettivo a interesse legittimo, la cui lesione appartiene alla cognizione del giudice amministrativo. Tuttavia, l'impugnazione autonoma del successivo decreto di rilascio dell'alloggio, senza aver previamente impugnato il provvedimento di revoca, è inammissibile in quanto il ricorrente prospetta avverso tale atto esecutivo vizi propri del provvedimento presupposto, non autonomamente impugnato nei termini di legge. Pertanto, la legittimità del decreto di rilascio è inscindibilmente connessa alla legittimità del provvedimento di revoca dell'assegnazione, la cui impugnazione tardiva determina l'inammissibilità del ricorso avverso il decreto di rilascio, in applicazione del principio di concentrazione delle tutele.

Sentenza completa

N. 01578/2011
REG.RIC.

N. 04015/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01578/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso n. 1578 del 2011 proposto dal signor Giordano Piero rappresentato e difeso dall'avv. Fernando Amodio presso il cui studio in Roma, Via Ridolfino Venuti n.20, è elettivamente domiciliato;

contro

ATER - Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Roma, in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dall'avv. Manuela Scerpa ed elettivamente domiciliata presso la sede dell'Avvocatura Generale dell'Ente in Roma, Via Fulcieri Paulucci dè Calboli n.20\E;

per l'annullamento:

del decreto di rilascio dell'alloggio di edilizia residenziale pubblica sito …

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