Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale degli imputati per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina può essere accertata sulla base di prove indirette, quali le dichiarazioni di altri passeggeri e le intercettazioni ambientali, anche in assenza di una confessione piena e spontanea degli imputati, purché tali elementi probatori siano valutati in modo rigoroso e logico, verificandone l'attendibilità intrinseca ed estrinseca. Il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e della speciale attenuante prevista per chi collabora con l'autorità giudiziaria è legittimo quando la condotta dell'imputato, pur non essendo del tutto priva di elementi favorevoli, non raggiunge la soglia di apprezzabilità richiesta dalla legge, in considerazione della gravità del fatto e della capacità a delinquere degli imputati. La valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto rientra nell'ambito della discrezionalità dei giudici di merito, se congruamente motivata, e non è censurabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza.