La data certa di una scrittura privata non autenticata può essere riconosciuta anche quando il timbro postale di spedizione è apposto sul retro del documento, purché risulti che esso forma un corpo unico con il foglio su cui è impresso, in quanto tale timbratura da parte di un pubblico ufficiale equivale ad attestazione autentica che il documento è stato inviato nel medesimo giorno in cui è stata eseguita. Pertanto, il giudice non può rigettare l'ammissione di un credito garantito da fideiussioni prive di data certa solo per il fatto che il timbro postale sia stato apposto sul retro dei documenti, essendo necessario verificare se esso risulti comunque apposto su un corpo unico con la scrittura privata, salva la possibilità per il curatore di contestare che il documento sia stato formato in un momento diverso. Il giudice, in sede di opposizione allo stato passivo, ha l'obbligo di disporre d'ufficio l'acquisizione dei documenti già prodotti dal creditore opponente nella fase amministrativa di verifica del passivo, a meno che l'opponente non abbia omesso di indicare specificatamente quali di tali documenti intende avvalersi, decadendo in tal caso dal relativo diritto.