Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46852 del 26 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:46852PEN

Massima

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Il vincolo associativo finalizzato al traffico illecito di sostanze stupefacenti può essere provato anche attraverso elementi indiziari, quali i contatti continui tra gli spacciatori, i frequenti viaggi per il rifornimento della droga, le basi logistiche, le forme di copertura e i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative, sia di tipo gerarchico che mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Non è necessario un patto espresso tra gli associati, essendo sufficiente desumere la prova del vincolo dalle modalità esecutive dei reati-fine e dalla loro ripetizione, dai rapporti tra gli autori, dalla ripartizione dei ruoli in vista del raggiungimento di un comune obiettivo e dall'esistenza di una struttura organizzativa, anche non particolarmente complessa e sofisticata, indicativa della continuità temporale del vincolo criminale. Ai fini della configurabilità dell'ipotesi attenuata di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309 del 1990, il giudice deve valutare non solo il dato quantitativo e qualitativo della sostanza stupefacente, ma anche gli altri parametri espressamente richiamati dalla disposizione, quali i mezzi, le modalità e le circostanze dell'azione, essendo sufficiente che uno di tali indici risulti negativamente assorbente per escludere l'applicazione dell'attenuante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nata in (OMISSIS);
(OMISSIS) nata a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4.2.2011 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ROMANO Giulio che ha concluso chiedendo per il ricorrente (OMISSIS) il rigetto del ricorso e per gli altri…

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