Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24160 del 23 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24160PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 può essere configurato anche in assenza di elementi quali una cassa comune, la suddivisione degli utili o il monopolio dello spaccio in una determinata zona, essendo sufficiente la sussistenza di altri indici sintomatici, quali il coinvolgimento sistematico degli imputati nelle condotte illecite, la posizione di superiorità di uno di essi all'interno del gruppo, l'utilizzo di luoghi noti ai membri per l'occultamento della droga e la ferma volontà del gruppo di impedire intromissioni concorrenziali nel proprio territorio. La circostanza attenuante del fatto di lieve entità di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 può essere esclusa sulla base del solo dato quantitativo della sostanza stupefacente trattata, senza necessità di valutare altri parametri, qualora tale dato sia di per sé idoneo a escludere la minima offensività della condotta. Ai fini della configurabilità del tentato omicidio, sono sufficienti elementi indiziari quali la denuncia della persona offesa che indichi un movente plausibile, il rinvenimento dell'arma del delitto nella disponibilità di un concorrente e le intercettazioni ambientali che rivelino la consapevolezza dell'imputato circa l'azione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ST. VI. IP. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1562/2007 CORTE APPELLO di LECCE, del 16/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per il rigetto;

L'avv. ((omissis)) difensore di St. Vi. Ip. insiste nel suo ricorso.

MOTIV…

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