Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12778 del 27 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12778PEN

Massima

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Il concorso nel reato di falso ideologico in atto pubblico si configura quando l'agente, pur non essendo l'autore materiale della condotta fraudolenta, è consapevole della falsità delle dichiarazioni rese ai pubblici ufficiali e coopera volontariamente alla realizzazione del fatto tipico, anche attraverso il compimento di attività meramente esecutive. L'elemento soggettivo del concorso nel reato è integrato dalla consapevolezza dell'agente circa la falsità delle informazioni fornite e la volontà di contribuire alla realizzazione dell'illecito, a prescindere dall'accertamento dell'autore materiale della firma falsa apposta sulla documentazione. Pertanto, il titolare di una concessionaria automobilistica che, pur non essendo l'autore materiale della firma apocrifa, si adopera consapevolmente per indurre in errore i pubblici ufficiali preposti alle annotazioni nei pubblici registri, compiendo attività finalizzate alla cancellazione e alla nuova immatricolazione di un veicolo intestato a persona deceduta, risponde a titolo di concorso nel reato di falso ideologico in atto pubblico, non potendo invocare l'omesso controllo da parte delle agenzie automobilistiche incaricate del disbrigo delle pratiche come causa di esclusione della propria responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPUTO Angelo - Presidente

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/05/2022 della CORTE di APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Lignola Ferdinando, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Milano ha confermato la cond…

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