Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19249 del 3 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19249PEN

Massima

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Il comportamento persecutorio e molesto nei confronti di una persona, caratterizzato da reiterate condotte di appostamento, minacce, molestie e atti intimidatori, che inducono la vittima a modificare le proprie abitudini di vita per il timore di subire ulteriori azioni lesive, integra il reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p., anche in assenza di accertamenti clinici sulla sussistenza di uno stato di ansia e timore nella persona offesa, essendo sufficiente la prova della significativa alterazione delle sue abitudini di vita. La gravità della condotta, la reiterazione degli atti e l'utilizzo di modalità "terroristiche" possono giustificare l'applicazione della recidiva e l'esclusione delle circostanze attenuanti generiche, con conseguente determinazione di una pena adeguata alla fattispecie concreta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2717/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 26/09/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. dott. G. D'Angelo, il quale ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La corte d'appello di Palermo, con la sentenza di cui in epigrafe, ha confer…

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