Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3099 del 25 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3099PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di custodia cautelare, afferma che la motivazione del provvedimento impugnato è puntuale e formalmente corretta, in quanto il giudice del riesame ha proceduto ad una adeguata valutazione delle risultanze investigative, ravvisando la sussistenza di gravi indizi a carico dell'indagato sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, della documentazione in sequestro e del contenuto delle intercettazioni telefoniche. Inoltre, la motivazione risulta altresì adeguata in relazione alla ritenuta sussistenza dell'aggravante contestata. Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, in quanto manifestamente infondato, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 21.4.2009 dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), difensori di TA. Sa. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il 17.2.2009 dal Tribunale di Catanzaro.

Sentita la relazione del consigliere dr. ((omissis))io BRUNO.

Letta la memoria depositata il 16.12.2009 con la quale l'avv. Pitari ha dichiarato di rinunciare al gravame proposto in quanto, dopo la sua presentazione, la misura cautelare applicata al suo assistito e&…

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