Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29487 del 16 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29487PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di rapina può configurarsi anche quando il contributo del concorrente non sia di natura materiale, ma si sostanzi in un'attività di agevolazione e rafforzamento dell'azione criminosa, come nel caso in cui l'imputato, con un atteggiamento apparentemente innocuo e gentile, abbia avvicinato e tranquillizzato la vittima prima che gli altri concorrenti la privassero coattivamente dei suoi beni. In tali ipotesi, il comportamento del concorrente, pur non essendo direttamente lesivo, si inserisce nella condotta complessiva del gruppo criminale, rafforzandone l'effetto intimidatorio e concorrendo pertanto alla realizzazione del reato. Inoltre, il concorso morale può essere integrato anche da condotte successive alla sottrazione dei beni, come il fatto di allontanarsi dal luogo del delitto insieme agli altri concorrenti o di portare via la refurtiva. Pertanto, il contributo causale del concorrente non deve necessariamente essere di natura materiale, essendo sufficiente che egli abbia agevolato o rafforzato l'azione criminosa, anche attraverso condotte successive all'esecuzione del reato principale. In tali casi, il giudice di merito può legittimamente escludere l'applicazione dell'attenuante prevista dall'art. 114 c.p. per il concorso di minima importanza, in quanto il contributo del concorrente non può essere considerato secondario o di scarsa rilevanza. Analogamente, l'entità del danno patrimoniale cagionato alla vittima, seppur contenuta, non integra necessariamente i presupposti per l'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 4, c.p. per il danno di particolare tenuità, in quanto il giudice di merito può legittimamente ritenere che il pregiudizio subito dalla vittima non possa essere qualificato come "lievissimo", avuto riguardo alla natura e alle modalità della condotta delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Ricci Luca del Foro di Monza nell'interesse di Mo. Ma. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano del 18.5.2005;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Giuseppe Bronzini;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Mario Iannielli, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

osserva:

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