Il provvedimento di confisca di beni adottato nell'ambito di un procedimento di prevenzione patrimoniale è legittimo anche qualora il precedente provvedimento di sequestro sia stato convalidato oltre il termine di trenta giorni previsto dalla legge, in quanto tale ritardo nella convalida determina soltanto l'obbligo di restituzione dei beni sequestrati, ma non incide sulla legittimità della successiva confisca, purché questa sia intervenuta entro i termini di legge. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 34 c.p.p., nella parte in cui non prevede l'incompatibilità del giudice che ha adottato il provvedimento di sequestro a decidere sulla successiva confisca, è stata già dichiarata manifestamente infondata dalla giurisprudenza di legittimità, in quanto il provvedimento di sequestro ha carattere interinale e provvisorio, destinato ad essere sostituito dalla pronuncia decisoria finale. Inoltre, in materia di misure di prevenzione, il ricorso per cassazione è ammesso solo per violazione di legge, senza che possa essere dedotto il vizio di motivazione, purché questa non presenti i caratteri della motivazione apparente.