Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 11414 del 11 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11414PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione delle ordinanze cautelari, è tenuto a verificare la logicità e la correttezza dello sviluppo argomentativo adottato dal giudice del merito, senza poter sindacare la valutazione di merito in presenza di una motivazione adeguata e corretta. In particolare, il tribunale del riesame può ritenere sussistente il pericolo di reiterazione del reato, e quindi l'esigenza cautelare della custodia in carcere, sulla base di precedenti condanne per reati specifici, della permanenza dell'attività commerciale che aveva già condotto a tali condanne, nonché della condotta processuale dell'indagato, senza che ciò integri un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità. Il giudice di legittimità, pertanto, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice del merito, quando quest'ultima risulti sorretta da un'adeguata e corretta motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - rel. Consigliere

Dott. ANDRAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 825/2012 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 21/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIO SARNO;

sentite le conclusioni del PG Dott. LETTIERI Nicola che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

(OMISSIS) propone ricorso per cassazione avverso l'ordinanza in epigrafe con la quale il tribunale di Bologna, in sede di riesame, ha confermato l'ordinanza di cus…

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