Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50299 del 28 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50299PEN

Massima

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La circostanza aggravante della ingente quantità di sostanza stupefacente, prevista dall'art. 80, comma 2, del D.P.R. n. 309 del 1990, ricorre quando il quantitativo di droga oggetto di imputazione, pur non raggiungendo valori massimi, sia tale da creare condizioni di agevolazione del consumo nei riguardi di un rilevante numero di tossicodipendenti, secondo l'apprezzamento del giudice di merito che, vivendo la realtà sociale del comprensorio territoriale nel quale opera, è in grado di valutare specificamente la ricorrenza di tale circostanza. Il superamento del limite quantitativo di 2.000 volte il valore-soglia determinato per ogni sostanza nella tabella allegata al D.M. 11 aprile 2006 non determina automaticamente la sussistenza dell'aggravante, dovendo il giudice valutare le circostanze del caso concreto. Ai fini della configurabilità dell'aggravante, è necessario che l'agente abbia conosciuto o potuto conoscere, senza colpa, l'entità ponderale della sostanza, non essendo sufficiente il mero dato quantitativo. La confisca obbligatoria ai sensi dell'art. 12-sexies del D.L. n. 306 del 1992 prescinde da un nesso di pertinenzialità tra i beni confiscati e il reato, essendo sufficiente l'accertamento della sproporzione tra il valore dei beni e i redditi o l'attività economica dell'imputato. Il giudice di merito non ha l'obbligo di una specifica motivazione in ordine alla richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche, quando tale richiesta sia stata già esaminata e respinta in primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/03/2016 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano rigettati;
uditi i difensori, Avv. (OMISSIS) per (OMISSIS) e l'Avv. (OMISSIS) in sostitu…

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