Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Nelle elezioni per il rinnovo degli organi rappresentativi degli ordini professionali, l'invalidazione delle operazioni elettorali è subordinata alla prova che le irregolarità denunciate abbiano concretamente influito sull'esito della consultazione, non essendo sufficiente la mera deduzione di vizi formali o procedurali che non abbiano inciso in modo determinante sulla volontà espressa dal corpo elettorale. Pertanto, l'impugnazione dei risultati elettorali non può essere accolta per difetto di interesse ad agire qualora la "prova di resistenza" attesti che l'eventuale illegittimità dei voti contestati non sia suscettibile di influire sul risultato finale della votazione. Inoltre, l'omessa o incompleta verbalizzazione di alcuni dati relativi alle operazioni di voto non comporta necessariamente l'invalidazione dell'intera procedura elettorale, qualora sia comunque assicurata la trasparenza del procedimento attraverso altri mezzi ufficiali di documentazione.