La confisca di beni di provenienza ereditaria è legittima anche quando il soggetto deceduto, dal quale i beni provengono, non sia stato sottoposto a procedimento di prevenzione, in quanto la morte del fittizio intestatario di un bene di illecita provenienza non elimina il vizio di origine. Ciò vale anche per i beni pervenuti al coniuge o ai familiari del proposto, in assenza di redditi leciti sufficienti a giustificarne l'acquisto, in quanto tali beni devono ritenersi nella piena disponibilità dell'indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso e pertanto assoggettabili a confisca in sede di prevenzione, a prescindere dalla formale intestazione. La confisca in sede di prevenzione ha infatti lo scopo di sottrarre in via definitiva i beni nella disponibilità dell'indiziato, anche quando siano stati fittiziamente intestati a terzi, al fine di impedire che possano essere utilizzati per fini illeciti. Pertanto, la morte del fittizio intestatario o il passaggio dei beni per successione ereditaria non preclude l'applicazione della misura di prevenzione, essendo sufficiente che i beni siano nella disponibilità di fatto dell'indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa, a prescindere dalla loro formale intestazione.