Consiglio di Stato sentenza n. 4187 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:4187SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di un'autorizzazione amministrativa per l'esercizio di un'attività commerciale, quale la somministrazione di alimenti e bevande, deve essere sorretto da una adeguata istruttoria e da una motivazione che dia conto in modo circostanziato della sussistenza di elementi concreti e specifici, e non di mere presunzioni, in ordine all'esistenza di un pericolo effettivo per l'ordine e la sicurezza pubblica, tale da rendere l'esercizio dell'attività incompatibile con le esigenze di tutela di tali interessi pubblici. Il mero sospetto che l'esercizio commerciale possa costituire un ambiente favorevole al perseguimento di attività illecite o al verificarsi di reati, in assenza di riscontri fattuali, non è sufficiente a giustificare la revoca dell'autorizzazione, atteso che tale provvedimento incide in modo particolarmente grave sulla posizione giuridica del titolare dell'esercizio commerciale, il quale ha diritto ad una valutazione puntuale e approfondita dei presupposti di fatto e di diritto che ne legittimano l'adozione. Pertanto, la mera presenza nel locale di soggetti con precedenti penali, ove non accompagnata da ulteriori elementi concreti che dimostrino l'effettiva compromissione dell'ordine e della sicurezza pubblica, non costituisce motivo sufficiente per disporre la revoca dell'autorizzazione amministrativa. L'amministrazione, nel procedimento di revoca, è tenuta a svolgere un'adeguata istruttoria, valutando tutti gli elementi rilevanti e comparando gli interessi pubblici e privati coinvolti, al fine di adottare una decisione proporzionata e ragionevole.

Sentenza completa

N. 02749/2012
REG.RIC.

N. 04187/2013REG.PROV.COLL.

N. 02749/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2749 del 2012, proposto da:
Ridi Angela nella qualità di titolare della Ditta "America Bar", rappresentata e difesa dall'avv. Domenico Colaci, con domicilio eletto presso l’avv. Maria Giuseppina Lo Iudice in Roma, via Ennio Quirino Visconti, 55;

contro

Comune di Filandari;
il Ministero dell'Interno e la Prefettura di Vibo Valentia - Ufficio Territoriale del Governo entrambi rappresentati e difesi per legge dall’avvocatura di Stato, domiciliataria per legge, con ufficio in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CALABRIA – CATANZARO, SEZIONE II n. …

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