Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42974 del 22 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:42974PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata si configura quando l'agente, con artifizi o raggiri, induce in errore la persona offesa inducendola a compiere un atto di disposizione patrimoniale, con conseguente danno per quest'ultima. L'elemento oggettivo del reato sussiste quando l'agente, con condotte fraudolente, ottiene indebitamente il possesso di una somma di denaro o di un bene, mentre l'elemento soggettivo è integrato dalla consapevolezza e volontà di porre in essere la condotta ingannatoria, a prescindere dalla successiva mancata esecuzione della prestazione promessa. Pertanto, il reato di truffa aggravata si configura anche quando l'agente, pur avendo effettuato l'ordine di acquisto del bene, non versa alcun anticipo al fornitore, come condizione per la consegna, e non restituisce il denaro anticipato dalla persona offesa, nonostante quest'ultima sia stata costretta ad acquistare direttamente il bene dal fornitore, corrispondendo la medesima somma. In tali casi, la mancata restituzione del denaro e il mancato adempimento della prestazione promessa, unitamente alle condotte fraudolente poste in essere, integrano gli elementi costitutivi del reato di truffa aggravata, a prescindere dalla successiva volontà dell'agente di adempiere l'obbligazione assunta. Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza di merito, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella compiuta dai giudici di merito, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza dell'iter argomentativo seguito, senza poter rivalutare gli elementi di prova in una diversa ottica. Inoltre, l'omesso esame di un motivo di appello da parte del giudice di secondo grado non determina un vizio di motivazione rilevante, quando il motivo risulti implicitamente disatteso in ragione della struttura e dell'impianto motivazionale della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro A. - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1536/2008 CORTE APPELLO di ROMA, del 25/01/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

udito il P.G. in persona del Dott. FODARONI Giuseppina che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Osserva:

IN FATTO

La Corte di appello di Roma, con sente…

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