Il vincolo urbanistico di destinazione di un'area a "Servizi Pubblici urbani esistenti e di progetto" (zona SP), ai sensi dell'art. 57 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale, ha natura sostanzialmente espropriativa, in quanto la norma prevede l'obbligo per il Comune di acquisire tali aree, salvo limitate eccezioni, e la possibilità di stipulare convenzioni con enti pubblici o privati per la realizzazione e gestione di attrezzature e impianti di interesse pubblico, con la conseguente cessione al Comune delle opere fisse non asportabili alla scadenza del termine. Pertanto, tale vincolo non si configura come una mera limitazione conformativa della proprietà privata, ma come un vincolo preordinato all'espropriazione, con le conseguenti garanzie di legge a tutela del proprietario. La decadenza quinquennale del vincolo preordinato all'esproprio, in assenza di acquisizione o espropriazione da parte dell'amministrazione, comporta la possibilità per il proprietario di ottenere una nuova destinazione urbanistica dell'area, in linea con quella dei lotti confinanti, senza che l'amministrazione possa opporre un diniego apodittico e privo di adeguata motivazione. Resta ferma la giurisdizione del giudice ordinario per le questioni attinenti alla spettanza e alla quantificazione dell'indennizzo dovuto al proprietario.