Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2867 del 24 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:2867PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri e delle procedure del proprio ufficio, redige un atto amministrativo falso su richiesta di un soggetto terzo, anche se non direttamente concorde con gli altri indagati, può essere ritenuto responsabile del reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, in quanto è tenuto a verificare la veridicità dei fatti attestati e non può essere scusato dall'essere stato eventualmente ingannato o dalla circostanza che l'atto sia stato redatto fuori dal normale orario di servizio e su sollecitazione di un soggetto estraneo all'ufficio. Inoltre, la condotta di chi ha architettato una macchinazione finalizzata a realizzare un immobile abusivo e a farne apparire regolare l'esistenza sul piano amministrativo, anche se non vi siano state precedenti condanne, può integrare un concreto pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, tale da giustificare l'applicazione di una misura cautelare, in considerazione delle modalità di commissione del fatto e del contesto professionale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - est. Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catania;

avverso l'ordinanza emessa 18 agosto 2011 dal tribunale del riesame di Catania nei confronti di:

(OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS);

udita nella udienza in camera di consiglio del 6 dicembre 2011 la relazione fatta dal Consigliere Amedeo Franco;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. SALZANO Francesco, che ha con…

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