Il giudice, nell'accertare la responsabilità per diffamazione a mezzo stampa, deve verificare la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi del reato, tra cui l'elemento soggettivo del dolo, non essendo sufficiente la mera colpa. Ove accerti la sola responsabilità per fatto illecito civile, il giudice non può applicare la sanzione civile prevista dall'art. 12 della L. n. 47 del 1948, che presuppone l'accertamento di tutti gli elementi del reato di diffamazione. La liquidazione equitativa del danno non patrimoniale rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta incongruità o irragionevolezza. L'editore e il direttore di un quotidiano che abbiano pubblicato notizie diffamatorie possono essere condannati alla riparazione pecuniaria di cui all'art. 12 della L. n. 47 del 1948 solo ove sia accertata la loro responsabilità per il reato di diffamazione, non essendo sufficiente la mera responsabilità per fatto illecito civile. La conservazione degli articoli nell'archivio online di un quotidiano, pur dovendo essere bilanciata con il diritto all'oblio, non può essere disposta la rimozione degli stessi ove la loro iniziale pubblicazione sia stata ritenuta illecita.