Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32630 del 16 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32630PEN

Massima

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Il reato di minaccia non aggravata, ai sensi dell'art. 24 c.p., prevede una pena pecuniaria minima di 50 euro, non derogabile dal giudice di merito, il quale è tenuto ad applicare la sanzione nel rispetto del minimo edittale, anche in caso di sentenza di condanna impugnata limitatamente al solo trattamento sanzionatorio. Il principio di legalità e tassatività della pena, sancito dall'art. 25 Cost., impone al giudice di cassazione di procedere alla rideterminazione della sanzione pecuniaria, adeguandola al minimo di legge, in assenza di cause di estinzione del reato, come la prescrizione, che non risulti ancora maturata al momento della pronuncia. Tale potere di intervento correttivo della Corte di legittimità, ai sensi dell'art. 620, lett. l), c.p.p., si fonda sull'esigenza di garantire l'uniforme applicazione della legge penale e la parità di trattamento dei condannati, in ossequio ai principi di uguaglianza e ragionevolezza di cui agli artt. 3 e 27 Cost.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI SALERNO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
inoltre:
(OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/02/2017 del GIUDICE DI PACE di EBOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa FRANCESCA MORELLI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Pr…

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