Il contributo dovuto dalle imprese estrattive per l'attività di coltivazione di cave e miniere, previsto dalla legge regionale, è determinato sulla base dei quantitativi di materiale effettivamente estratti nell'anno precedente e non sui quantitativi previsti dal progetto di coltivazione, con la conseguenza che l'impresa ha diritto di vedersi scomputati dalle somme dovute gli importi versati in eccedenza rispetto ai quantitativi estratti. Inoltre, la legge regionale che incrementa le tariffe del contributo può trovare applicazione anche alle convenzioni già stipulate, in quanto la determinazione periodica del contributo non lede il legittimo affidamento dell'impresa, essendo prevista dalla normativa di settore la possibilità di aggiornamento delle tariffe. Tuttavia, l'applicazione retroattiva dell'incremento tariffario ai quantitativi estratti prima dell'entrata in vigore della legge regionale è illegittima, in quanto contraria al principio di irretroattività della legge.