Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51962 del 14 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51962PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso è configurabile quando il gruppo criminale presenta una struttura gerarchica, regole di appartenenza e di condotta cogenti, finalità di acquisizione del controllo di un determinato territorio anche con l'uso della forza e dell'intimidazione, finanziamento mediante attività illecite e disponibilità all'uso di armi. L'attività di informatore o infiltrato non esclude la responsabilità penale del soggetto che, pur avendo rapporti con le forze dell'ordine, assume un ruolo apicale e partecipa attivamente alle attività criminose del gruppo, non limitandosi a mera osservazione e contenimento della condotta illecita altrui. Le cause di giustificazione previste dalla legge per le attività svolte in concorso con i servizi di informazione e sicurezza sono soggette a rigorosi presupposti e procedure, non ravvisabili nel caso in cui il soggetto non risulti organicamente incardinato nelle forze dell'ordine e non vi sia prova di un'espressa autorizzazione scritta da parte delle competenti autorità. Inoltre, il riconoscimento di una causa di non punibilità, reale o putativa, costituisce un giudizio di fatto insindacabile in sede di legittimità quando gli elementi di prova siano stati puntualmente accertati e logicamente valutati dal giudice di merito. Infine, in tema di concorso di persone nel reato, la responsabilità del compartecipe ex art. 116 c.p. può essere configurata solo quando l'evento diverso non sia stato voluto neppure sotto il profilo del dolo indiretto o eventuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Mari - rel. Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), n. (OMISSIS);
2) (OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza resa dalla Corte d'Appello di Milano in data 7/3/2016;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e i ricorsi;
Udita nell'udienza pubblica del 18/10/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dr. Anna Maria De Santis;
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Cardia Delia, che ha concluso per il rigetto del ricorso di (OMISSIS) e per l'inammissibilita' del ricorso di (OMISSIS).

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