Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13193 del 17 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13193PEN

Massima

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La confisca di prevenzione può essere disposta anche sui beni acquisiti in epoca anteriore al periodo di riferimento della pericolosità sociale, purché risulti la loro illecita provenienza o la loro sproporzione rispetto al reddito dichiarato. Il principio del "ne bis in idem" non impedisce la rivalutazione della pericolosità ai fini dell'applicazione di una nuova o più grave misura di prevenzione, ove si acquisiscano ulteriori elementi, precedenti o successivi al giudicato, non valutati in precedenza, che comportino un giudizio di maggiore gravità della pericolosità stessa e di inadeguatezza delle misure precedentemente adottate. La presunzione di disponibilità dei beni in capo al proposto e ai suoi familiari, prevista dalla legge, non richiede necessariamente l'accertamento di una situazione giuridica formale di appartenenza, essendo sufficiente che il prevenuto possa di fatto utilizzarli come se ne fosse il vero proprietario; tale presunzione può essere superata solo attraverso la prova contraria, che non può limitarsi a meri rilievi formali, ma deve essere supportata da elementi concreti e specifici. Ai fini della confisca di prevenzione, il giudice deve accertare la pericolosità sociale del proposto al momento dell'acquisizione dei beni, sulla base di un compendio probatorio univoco e convergente, senza necessità di dimostrare una correlazione temporale tra la pericolosità e l'acquisto di ogni singolo bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nata il (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
contro il decreto del 11/10/2016 della Corte di Appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. G. Rago;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Aniello Roberto, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) - in proprio e quale legale rapp…

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